12.8.11

Niente prigione per Scheungraber, il boia di Falzano

Josef Scheungraber
Josef Scheungraber, l'ex ufficiale degli alpini tedeschi - oggi 93/enne - condannato all'ergastolo nel 2009 per il massacro di Falzano di Cortona (Arezzo) nel 1944, non andrà in prigione a causa delle sue precarie condizioni mentali: lo ha detto oggi il suo legale, Gunter Widmaier, ma la portavoce della Procura di Monaco di Baviera, Barbara Stockinger, ha precisato che una «decisione definitiva» non è stata ancora presa. Nel novembre 2010 la giustizia tedesca aveva respinto il ricorso di Scheungraber, che era stato condannato al carcere a vita l'11 agosto 2009 dal tribunale di Monaco di Baviera, proprio come aveva già fatto il Tribunale militare di La Spezia nel 2006.

Le cronache riportano che il 26 giugno 1944 un gruppo di soldati tedeschi, reduce da requisizioni in una fattoria, venne attaccato dai partigiani: due soldati morirono, mentre un terzo, ferito a un braccio, raggiunse i suoi commilitoni. A quel punto, scattò la rappresaglia: tra il 26 e il 27 giugno quattro civili, tra cui una donna anziana, vennero uccisi e altri 11 vennero arrestati e rinchiusi in una casa, che venne fatta saltare in aria. Solo uno si salvò, Gino Massetti, che allora aveva 15 anni e che ha testimoniato al processo, iniziato il 15 settembre 2008. Scheungraber, che ha sempre respinto le accuse, è stato riconosciuto colpevole di avere ordinato la strage per rappresaglia contro l'agguato teso dai partigiani alle truppe del Terzo Reich.
Secondo Widmaier, il tribunale ha concordato di risparmiare la prigione al suo assistito a causa di un peggioramento delle sue condizioni mentali.
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