2.3.14

Il piano segreto di Hitler, usare la malaria come arma

I nazisti stavano sviluppando a Dachau un programma di "guerra batteriologica" che implicava l'uso di zanzare portatrici di malaria da lanciare contro gli Alleati. Lo afferma Klaus Reinhardt, un ricercatore dell'università di Tubingen, in un articolo basato su alcuni documenti inediti.
La presunta base degli studi si trovava nel campo di concentramento di Dachau, dove c'era un istituto di entomologia istituito a partire dal 1942, ufficialmente incaricato di studiare pesticidi in grado di difendere la Germania da attacchi esterni con insetti, oltre che di debellare quelli presenti nel paese.
È possibile che però ci fosse un secondo fine, scrive Reinhardt. «In un documento appena scoperto il direttore del campo, Eduard May scrive che le zanzare Anopheles maculipennis resistono molto meglio delle A. bifurcatus quando vengono aviotrasportate - spiega l'esperto - e aggiunge `per l'applicazione pratica sarebbe meglio usare questa specie´. Questa frase suggerisce che gli studi erano indirizzati a come utilizzare gli insetti contro i nemici».
La possibilità che la Germania stesse sviluppando armi biologiche, come avevano fatto i Giapponesi e molti degli Alleati durante il secondo conflitto mondiale, divide gli storici. Secondo alcune teorie, spiega il ricercatore nell'articolo, Hitler aveva una fobia per i germi che lo spinse a non mettere in campo un programma ufficiale, mentre per altri qualche tentativo proprio con zanzare portatrici ci fu, ad esempio in Italia, circostanza però che è stata riportata solo da fonti inglesi e americane. «La questione è aperta - ammette lo stesso ricercatore - anche perché alla fine della guerra molti documenti sono stati distrutti dagli stessi nazisti».

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