12.9.11

La Germania non paga le vittime naziste: udienza all'Aja

Si è aperta alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja la causa intentata dalla Germania contro l'Italia per ottenere il blocco delle indennità alle vittime dei crimini nazisti, ordinato a Berlino da una sentenza della Cassazione. La Germania non si ritiene responsabile delle violazioni dei diritti umani compiute dal Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale mondiale e quindi considera le richieste di pagamenti di danni avanzate dagli italiani una violazione della sua sovranità nazionale".
Questa la tesi sostenuta nel ricorso presentato da Berlino contro l'Italia le cui motivazioni sono state illustrate in aula oggi dal rappresentante tedesco Suzanne Wasum-Rainer. Domani sarà la volta dell'Italia. Il contenzioso tra Italia e Germania - ha ricordato Wasum-Rainer - è cominciato nel 2004, in seguito al "caso Ferrini", dal nome di un italiano deportato in Germania nel 1944 e obbligato ai lavori forzati. Ma la decisione tedesca di rivolgersi al principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, è stata assunta dopo la sentenza della Cassazione del 21 ottobre 2008 che ha riconosciuto la Germania responsabile per essere stata il "mandante" dei militari nazisti che - il 29 giugno del 1944 - uccisero 203 abitanti di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo), sparando un colpo alla nuca di donne, bambini, uomini e vecchi, compreso il parroco del paese. "Molti altri dossier sono stati aperti in seguito", ha riferito la rappresentante tedesca, secondo la quale "circa 80 casi sono attualmente pendenti, che riguardano circa 500 ricorrenti". "Nella sua istanza, Berlino accusa l'Italia e il suo sistema giudiziario di "venire meno ai suoi obblighi di rispetto nei confronti dell'immunità di uno stato sovrano come la Germania in virtù del diritto internazionale". La sentenza della Cassazione ha rappresentato un precedente storico sancendo per la prima volta il diritto per le vittime delle stragi nazite ad essere risarcite, nell'ambito di un procedimento penale. Prima di allora c'erano state solo delle sentenze nelle cause civili per risarcimento danni chiesto dai cosiddetti "schiavi di Hitler". Nessun altro paese al mondo aveva mai intentato cause di risarcimento nei confronti della Germania applicando la clausola dell'immunità. In attesa del verdetto della Corte dell'Aja (che si esprimerà venerdì), il contenzioso tra Roma e Berlino ha portato all'iscrizione di un'ipoteca giudiziaria su Villa Vigoni, centro culturale italo-tedesco in provincia di Como.
[Rileggi: vittime italiane dei crimini nazisti, l'Italia riapre il caso]
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