1943, l'Italia in rotta. Nelle settimane successive all'Armistizio, Mussolini scrive alla Petacci.
Ecco due lettere:
28 ottobre, 50 giorni dopo l'armistizio: «Mia cara, colla tua insuperabile sensibilità amorosa, tu hai creduto di avvertire in questi ultimi giorni, una specie di allontanamento mio, da te, che penso e amo come sempre».
E ancora, il 20 novembre:
«Come vedi l’atmosfera che mi circonda è torbida. Ed io sento nell’aria qualche cosa di grave che si prepara. La mia giornata è sempre più dura e arida. Vivo solo, non parlo con nessuno. Mi sento circondato. Non mi si vuole dare la possibilità di muovermi. Quando mi muovo, l’apparato italo-germanico di protezione è imponente. (...) Quando potrò rivederti? Chi lo sa. Oggi la mia volontà è incatenata. Bisogna avere molta pazienza. Siamo in fondo all’abisso. Ciò che è accaduto dal 25 luglio all’8 settembre è semplicemente mostruoso».
Sono solo due delle decine di lettere raccolte nel volume edito da Mondadori "A Clara. Tutte le lettere a Clara Petacci 1943-1945", curato da Luisa Montevecchi. Ne ha dato notizia "Libero".
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