27.11.14

Le macerie di casa Goebbels in mostra a Varsavia

La banalita' del male rappresentata attraverso un cumulo di macerie, che un tempo furono la casa natale di Joseph Goebbels, ministro della Propaganda del regime nazista, tra i piu' fidati collaboratori di Adolf Hitler. L'artista tedesco Gregor Schneider ha portato macerie della casa demolita di Goebbels in Polonia, a Varsavia, dove saranno allestite per un'esposizione di sicuro impatto simbolico, nella galleria Zacheta, grazie alla curatrice dell'esposizione, Anda Rottenberg. Nella capitale polacca, infatti, i segni lasciati dall'occupazione nazista sono ancora vivi nella carne della memoria storica nazionale e dei sopravvissuti. La repressione seguita alla rivolta del Ghetto di Varsavia del 1943 fu brutale. L'idea di Schneider ha radici antiche: l'artista ha scoperto di essere nato nello stesso borgo di Rheydt, nel Nordreno- Vestfalia, che nel 1897 ha dato i natali a Goebbels, e che oggi fa parte del comune di Moenchengladbach. Pochi anni fa Schneider e' risalito alla casa che fu della famiglia Goebbels, proprio a poche centinaia di metri da dove e' cresciuto. Nel 2013 l'artista ha cosi' deciso di comprare quell'abitazione, dove si e' poi trasferito per un periodo, fotografandola e filmandola a lungo, scandagliando ogni angolo dalla cantina al tetto. Finche' un giorno non l'ha fatta demolire. Oggi quelle macerie sono finite trasportate da un tir a Varsavia, dove da sabato saranno esposte per due mesi nella mostra della Zacheta. Saranno "un testimone muto della storia", ha spiegato la curatrice. Schneider si e' dedicato da tempo alla storia del regista della propaganda hitleriana, "sia come incarnazione del male, che seguendo l'evoluzione della forma di una normale famiglia nel contesto della politica fascista", ha aggiunto. Ora c'e' attesa per la reazione del pubblico all'esposizione. Nel 2012 una riproduzione di Hitler in ginocchio dell'artista Maurizio Cattelan, posta dove un tempo sorgeva il Ghetto di Varsavia, aveva suscitato un vespaio di polemiche e di indignazione.

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