Adolf Hitler
e la congiura dei Fieschi. Divenne un’ossessione, per il führer,
la vicenda che tinse di sangue la politica della Repubblica di Genova
nel 1547. Nel suo Mein Kampf, nei discorsi pubblici e nelle serrate
trattative di guerra, adoperò insistentemente la stessa citazione, con
significati differenti.Si scopre settantanni dopo che in due passaggi sulla sua opera omnia e in almeno due importantissimi interventi pubblici, il dittatore nazista rilanciò la figura del "Moro", una metafora unica per mettere in guardia i traditori e per porre un obiettivo alla sua nazione germanica. La rivelazione arriva guardacaso da Genova, con un lungo articolo in "prima" e una pagina intera in Cultura.
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