Sei mesi dopo la morte di quel misterioso personaggio che era Conerlius Gurlitt, l'erede scelto
dal proprietario del cosiddetto 'tesoro di Hitler', il Museo delle Belle arti di Berna, mette nero su bianco a Berlino di
accettare la collezione. Oltre 1500 tele, venute alla luce da un giorno all'altro, divenendo un caso internazionale eclatante.
Solo le opere "pulite" andranno pero' per ora alla fondazione svizzera, che tenta cosi' di mettersi al riparo da possibili
rivendicazioni giudiziarie. I capolavori "sospetti" - sono 480 - resteranno al vaglio di una task force in Germania: al lavoro
dal ritrovamento per verificare se siano effettivamente provento delle razzie dei nazisti.
"Il consiglio della fondazione ha deciso in una riunione del 22 novembre di accettare l'eredita'", ha detto il responsabile
del Museo Christoph Schaeublin oggi a Berlino incontrando la stampa, "ma il museo non tocchera'" le opere trafugate dai
nazisti o quelle che colpite da sospetto. Queste rimarranno in Baviera fino al risultato delle ricerche. E nell'acquisizione
dell'eredita', ha sottolineato ancora Schaeublin, "non vi e' alcun sentimento di trionfo". Un profilo basso, certamente opportuno
di fronte a una collezione che ha suscitato gia' tanto imbarazzo, e che potrebbe diventare occasione di infiniti problemi: il
presidente del congresso mondiale giudaico ha gia' messo in guardia il museo dalla "valanga di processi" che avrebbe subito,
accettando la controversa eredita'.
Cornelius, ultraottantenne, morto il 6 maggio scorso, aveva sempre rivendicato la proprieta' dei capolavori che custodiva
nelle sue case di Monaco e Salisburgo. Opere di Chagall, Matisse, Monet, Renoir, di cui si erano perse le tracce. "Voglio
solo vivere in pace con i miei quadri", disse in un'intervista allo Spiegel dal sapore surreale, dopo aver subito il duro colpo
di vedersi sequestrare quel patrimonio artistico dal valore inestimabile. Lo aveva ricevuto da suo padre, Hildebrand,
commerciante d'arte vicino al regime nazista, che fece fortuna durante il secondo conflitto mondiale. E ora che la collezione
vada al museo di Berna ha gia' sollevato un contenzioso in famiglia: una cugina, Uta Werner, a sua volta molto anziana, ha
impugnato il testamento, rivendicando la proprieta' delle opere, e sostenendo che Gurlitt non fosse in grado di intendere e di
volere quando decise di lasciare tutto alla fondazione svizzera.
Intanto, l'accordo siglato oggi fra lo Stato federale tedesco il museo di Berna e la Baviera e' stato definito "una buona
soluzione e una tappa importante" nel lavoro che la Germania continua a portare avanti sul suo passato nazista, dal ministro
della Cultura tedesco Monica Gruetters. L'esponente del governo Merkel ha affermato inoltre che la Germania e' pronta alla
restituzione immediata di tre opere trafugate dai nazisti: fra queste c'e' la Donna seduta di Matisse sottratta a Paul
Resenberg, nonno della giornalista francese Anne Sinclair. Anche per l'ex moglie di Dominique Strauss-Kahn oggi e' arrivata dunque
una buona notizia.(di Rosanna Pugliese - Ansa)
Nessun commento:
Posta un commento