Una lettera nelle tasche di Benito Mussolini trovata durante l'autopsia rivela il suo tentativo difuga in Spagna prima dell'arresto da parte dei partigiani. E' proprio l'esecutore dell'autopsia, il professor Pierluigi Cova, che, nella relazione peritale, ai fogli numero X, XI e XII, spiegava di aver rinvenuto, nella tasca posteriore dei pantaloni di Mussolini (indossava quelli della Milizia), una busta gialla con un foglio in carta intestata del consolato spagnolo di Milano.
La notizia scaturisce dal testo dell'autopsia pubblicato integralmente su ''Patria Indipendente'', periodico dell'Anpi. La lettera era datata 14 settembre 1944 escritta a macchina in lingua spagnola. I titolari della missivaerano i coniugi Isabella y Alonso di nazionalità spagnola, profughi della guerra che chiedevano di rientrare in patria. In merito alla lettera, il professor Cova, nella sua relazione,osservava che "è troppo poco sgualcita per essere dello scorsoanno e dunque è retrodatata al settembre del 1944, ma è assai recente". Il professor Cova osservava ancora che sotto i falsinomi spagnoli si celavano quelli di Benito Mussolini e Claretta Petacci i cui nomi erano indicati scritti a lapis in alto e cheavrebbero dovuto essere trascritti, più tardi, in inchiostro rosso al posto giusto. Insomma un trucco da far valere, forse, alla frontiera svizzera e poi a quella spagnola.
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