È stata annullata la contestata vendita all'asta di oggetti appartenuti a Adolf Hitler prevista il prossimo 26 aprile a Parigi.
Il Conseil des ventes volontaires (Cvv), l'autorità di
regolamentazione e sorveglianza delle vendite pubbliche, ha annunciato che
la casa d'aste ha deciso di ritirare dalla vendita i lotti degli oggetti nazisti
incriminati.
La ministra della Cultura, Aurelie Filippetti, che era intervenuta
presso il Cvv dopo le critiche delle associazioni ebraiche si è detta «felice di
questa decisione, necessaria al rispetto della storia e della morale». In vendita alla casa d'aste Vermot de Pas di Parigi sarebbero
andati una quarantina di pezzi - foto, mobili, passaporti, argenteria e
porcellane - provenienti dalla residenza del Fuhrer nelle Alpi bavaresi e dalla
vicina casa di Hermann Goring che furono sequestrati dai militari francesi della
seconda divisione del generale Leclerc il 4 maggio 1945 a Berchtesgaden.
Erano subito insorte le associazioni ebraiche d'Oltralpe, tra cui il Bureau
national de vigilance contre l'antisemitisme (Bnvca) e il Consiglio
rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) che ritengono che
questa vendita sia «oscena» e rechi «offesa alle vittime del nazismo» e hanno
chiesto l'intervento dei ministeri dell'Interno e della Cultura, oltre che del
prefetto di Parigi, afffinché «l'asta sia vietata e vengano sequestrati gli
oggetti».
Nessun commento:
Posta un commento