28.8.11

Il piano di Hitler per far parlare i cani

Abbiamo letto in questi giorni che gli Alleati avevano persino in mente di "bombardare" Hitler con ormoni femminili per ridurne l'aggressività (storia vera: leggi l'articolo del Corsera). Qualche settimana prima circolava anche la leggenda delle bambole gonfiabili che il dittatore avrebbe inviato alle truppe per rafforzarne il morale (storia dubbia: leggi uno dei siti che ne ha parlato). Proviamo a discutere allora di un altro progetto dalle discutibili fondamenta storiche, ma comunque oggetto di studi seri: Hitler voleva far parlare i cani. (già, come nel fantastico cartone "Up", guarda il video).
E sia, da un libro di uno studioso britannico emerge il piano dei nazisti per insegnare a parlare ai cani ritenendoli quasi altrettanto intelligenti degli esseri umani. L'obiettivo del Terzo Reich era di creare battaglioni di cani parlanti che avrebbero contributo alla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale affiancando le Ss e sostituendo il personale umano nei campi di concentramento, sostiene Ian Bondeson,
professore all'Universita' di Cardiff e autore di un libro sui "cani delle meraviglie". In "Amazing Dogs: A Cabinet Of Canine Curiosities", Bondeson sostiene che Hitler sperava che gli animali sarebbero riusciti a comunicare con i loro padroni: a questo scopo negli anni Trenta fu creata una scuola speciale, la Tier-Sprecschule Asra (scuola di lingue per animali) a Leutenburg vicino ad Hannover. L'esperimento era stato battezzato "Wooffan SS": Bondeson lo ha portato in luce in anni di minuziose ricerche di archivio. Gli "allievi" venivano da tutta la Germania, selezionati tra gli esemplari piu' promettenti. Uno "studente" a quattro zampe, un alano per la precisione, sarebbe riuscito secondo Bondeson a ululare le parole "Mein Fuhrer" quando gli veniva chiesto chi fosse Adolf Hitler. Mentre un pointer di nome Don sarebbe stato in grado di imitare la voce umana abbaiando "Ho fame, datemi torte" in tedesco. Un altro famoso allievo, un terrier di nome Rolf, "parlava" battendo su lettere dell'alfabeto con le zampe e i suoi addestratori ipotizzarono che fosse in grado di comprendere poesie.
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